Se sei un atleta professionista, o lo vuoi diventare, probabilmente sosterrai che “no!”, sicuramente il tuo valore è molto più alto dei risultati che stai raggiungendo.
Potresti essere vittima della sopravvalutazione di te stesso o, molto probabile, della poca propensione ad esprimere il tuo meglio, il tuo massimo delle potenzialità in situazioni stressanti di gare, o partite nel caso stiamo parlando di squadre, ufficiali.
Diverse possono essere le cause: carenza di autostima? Atteggiamento mentale poco positivo? Scarsa capacità di mantenere alta la concentrazione nei momenti più delicati della gara o della partita?
Nel mondo sportivo odierno essere un “fenomeno” naturale non basta più, o meglio, non serve solo quello. Alla predisposizione talentuosa deve essere abbinata una preparazione atletica specifica a cui dovrà essere affiancata una preparazione mentale, singolarmente e/o di squadra, per riuscire a dare il meglio di se nel momento di maggior bisogno della gara o della partita.
Peccato, che nessuno ti insegni a farlo!!!
Nella mia carriera di atleta, di basket, prima e team manager poi, ho visto, e vedo tutt’ora, purtroppo, allenatori, coach, preparatori, anche ex colleghi atleti, che dovrebbero conoscere l’importanza dell’atteggiamento mentale, consigliare di: “devi credere di più nelle tue capacità”; “devi dare tutto te stesso”; “devi crederci”; “Devi farcela…”
Ogni anno nei Camp estivi, incontro e seguo molti giocatori, di basket nel mio caso, più o meno giovani, di valore e con forti motivazioni, per rincontrarli, poi a distanza di mesi o anni, e vederli aver fallito le loro aspirazioni i loro obiettivi. Non per mancanza di impegno o di “talento”, anzi, ma per la mancanza di capacità nel saper gestire le loro emozioni, i loro pensieri, le loro idee il loro stress, nei momenti topici o dell’evento sportivo, o nell’arco della preparazione dell’evento, gara singola o campionato che sia.
Dispiace tantissimo, ancor di più quando li guardi negli occhi.
Ore e ore, mesi, di allenamento, impegno, concentrazione, a volte soli, a volte di squadra, gettati al vento.
Questo chiaramente vale non solo per il neofita, per i giovani. Ma a maggior ragione vale ancor di più per chi ha già ottenuto dei risultati nel passato, chi nel passato ha già assaporato il gusto della vittoria. E poi … succede qualcosa, un meccanismo che si blocca, magari inconsciamente, e non si è più in grado di tornare ad essere quello di prima, essere un vincente.
Quante volte, dopo un periodo “no”, dopo un periodo in cui le cose, anche le più semplici, non girano per il verso giusto, anche se ci stiamo impegnando al massimo, … magari dopo un infortunio, e non si riesce a tornare ai livelli in cui si era arrivati.
Qualunque ruolo tu occupi, atleta oppure coach, mister, allenatore, preparatore … sai perfettamente quanto possano incidere sulla performance dell’atleta, la stabilità mentale e quando sia complesso gestirla nei periodi prima, durante e dopo l’evento sportivo.
Qualsiasi sia l’attività sportiva che si pratica, prescindendo dalle tecniche e dai fondamentali diversi per ognuno di loro, sono sempre e solo gli atleti “le persone”, che fanno la differenza, ed è su di loro, su questi ragazzi, che si deve porre la massima attenzione. E’ anche questo, uno dei molti motivi, per il quale l’affiancamento di un “mental coach” diventa di fondamentale importanza.
Ci si impegna ad allenare fisicamente i corpi, si preparano le tecniche, i fondamentali, gli schemi di gioco o di gara, ecco … insieme alla parte tecnica possiamo “sviluppare anche la dinamicità della mente, delle emozioni, delle relazioni”.
Come mental coach posso aiutarti a migliorare la tua concentrazione; Posso aiutarti a ritrovare le giuste motivazioni e metterti in grado di esprimere il tuo essenziale; Posso aiutarti a sviluppare un atteggiamento mentale vincente e ritrovare la tua sicurezza e forza personale.
Ad maiora